Ultimamente sono stata a...
MYANMAR… UNA SCOPERTA INASPETTATA!
Ho avuto l’occasione di intraprendere questo viaggio…per cominciare ve lo racconto un po’ ma il mio consiglio è “partirte appena potete, il Myanmar vi accoglierà a braccia aperte! ”
Ho avuto l’occasione di intraprendere questo viaggio…per cominciare ve lo racconto un po’ ma il mio consiglio è “partirte appena potete, il Myanmar vi accoglierà a braccia aperte! ”
Questo stupendo viaggio parte da Yangon che e’ un bel mix di architetture coloniali britanniche, grattacieli e pagode buddiste tutte super-dorate. Incredibile è stata la visita della pagoda Shwedagon nel centro della città che toglie il fiato dallo splendore della enorme Stupa dorata tempestata di diamanti e pietre preziose il tutto contornato da decine di templi e tempietti ricchi di statue di Buddha e pellegrini che accendono candele bruciano incenso e cantano le loro litanie…impossibile non restarne affascinati! Prendo un volo interno alla volta di Bagan città che e’ stata la capitale di parecchi regni antichi della Birmania… qui la sosta è obbligatoria, io ci sono stata al tramonto e da una piccola collina dove l’occhio spazia a 360 gradi e ovunque poggi lo sguardo si possono ammirare decine e decine di Stupa e Pagode nel mezzo della foresta, un contrasto verde e oro davvero mozzafiato. Bellissima è stata anche la visita del tempio di Ananda, uno dei capolavori superstiti dell'architettura Mon, in questo caso a dominare non è il colore oro ma il bianco, anche qui molto suggestivo. Il terzo giorno siamo partiti alla volta di Mandalay qui ho visitato all’alba il Sandamuni Paya che custodisce quello che viene definito “il libro più grande del mondo”: 2503 lastre ricoperte di iscrizioni, che recano scolpiti i Tripitaka (le scritture sacre buddiste). Dopo altre visite molto interessanti ad esempio un monastero in disuso ora meta delle gite dei locali, per non farmi mancare nulla sono partita a bordo di un calesse…devo ammettere che è stato un tuffo nel passato spostarsi “piano” senza “smog” e senza “inquinamento acustico”, viaggiare ammirando il panorama mi ha trasmesso una serenità indescrivibile che è stata amplificata una volta raggiunta la meta ovvero il monastero di Bagaya Kyaung, costruito alla fine dell’800 totalmente in legno questo monastero che ancora oggi ospita alcuni monaci ha degli spettacolari e ricercati intagli in tek, questa è stata un’altra scoperta nel bel mezzo della foresta..chi se lo sarebbe mai aspettato ? Stupendo! Eccomi giunta per 2 giorni consecutivi sul lago Inle, qui il paesaggio è completamente diverso; navigando su una piccola imbarcazione a motore attraversiamo il lago passando accanto ai pescatori che remano con un piede per avere le mani libere di gettare e recuperare le reti per la pesca…veri acrobati secondo me! Navigando per i canali passiamo per diversi villaggi dove incontro bambini troppo piccoli anche per camminare che trascorrono le giornate in barca da una casa-palafitta all’altra, genitori che coltivano pomodori e ortaggi negli immensi orti galleggianti con i loro tipici cappelli di paglia, una Pagoda costruita su palafitte e tantissimi volti sorridenti di uomini e donne che lavorano i tessuti con il filo estratto dai fiori di loto…qui sembra che il tempo si sia fermato in una parentesi di serenità. In serata, dopo un trasferimento infinito (su un bus molto confortevole),ho raggiungo Pindaya Caves: entrare in questa grotta è molto suggestivo sia per le centinaia statue votive di Buddha che per le forme che la roccia ha assunto modellata dagli elementi della natura… il lungo viaggio è ampiamente ripagato da questa visita!! Siamo quasi giunti al termine di questo tour e un’altra magica avventura mi aspetta, infatti parto per Loikaw, qui il paesaggio è caratterizzato da montagne sinuose, laghi, risaie e mercati…inoltre ho incontrato numerosi gruppi etnici, che mi hanno ospitato e invitato a visitare i loro villaggi e poi ancora attraverso le colline verdissime ho raggiunto il villaggio di Pemsong, per incontrare le famiglie locali e conoscere il loro stile di vita. La giornata è terminata nel villaggio di Rang Ku, con l’incontro con le famose signore Padaung, meglio conosciute come “donne giraffa”…anche qui ospitalità e sorrisi sono davvero di casa e mi hanno fanno sentire non una turista ma un ospite gradita. L’ultimo giorno, ritornando a Yangon per chiudere il tour merita una breve visita il Lago Kandawgyi, dove si trova una copia dell’imbarcazione reale e poi una tappa al mercato coperto di Bogyoke Aung San dove trovate bancarelle che vendono manufatti in lacca, sculture di legno, magliette, calamite e stoffe varie tra cui il “longyi” (è tipo un pareo) che ancora oggi è indossato dalla maggioranza della popolazione. Finisce qui questo stupendo viaggio nel cuore del Myanmar… ma nel mio cuore resterà per sempre perché è stato ricco di emozioni e nuove scoperte. Ho visto paesaggi stupendi, costruzioni strepitose ma soprattutto ho ricevuto tantissimi sorrisi e incrociato sguardi che mi hanno trasmesso un meraviglioso senso di pace. Buon viaggio a chi ha voglia di lascarsi sorprendere come me!